14 Ott “mancano due chilometri” – Se te lo dice un volontario, non fidarti!

Uno degli obiettivi delle mie recenti esperienze da volontario in gara è stato capire cosa si nascondesse dietro la sicurezza assoluta con cui chi presta servizio alle corse dà informazioni sbagliate.
Sì, diciamocelo: i volontari non sono quasi mai fonti attendibili di informazione, mai, in particolare, se si parla di distanze. Tanto è assodato questo fatto, quanto trovo divertente scommettere con i miei compagni di viaggio sulla fatidica domanda al volontario: “quanto manca al ristoro?”. Una sola certezza: la risposta non sarà mai corretta, ogni persona interpellata darà una risposta diversa, si può solo scommettere sui numeri che usciranno da quelle bocche. Un vero e proprio bingo in cui ogni tanto si intravede una vena di incertezza, altre volte grande fierezza e sicurezza nel dare la risposta, e raramente capita di sentirsi dire “non lo so”. Fatto sta che queste informazioni sbagliate, più che fonte di risate e divertimento, per molti sono motivo di sconforto e nervosismo. A tutti è capitato di sentirsi dire “manca un chilometro” e dopo millecinquecento metri iniziare ad imprecare su quel fatidico chilometro che non passa mai, o peggio ancora dopo averlo percorso trovare un altro volontario che dice che mancano due chilometri. Ordinaria amministrazione per il trail runner navigato, talmente ordinaria che non pone nemmeno più la domanda!
Quello che però pochi hanno fatto, è chiedersi il motivo per cui questi volontari sparino i numeri a caso. E qui entriamo in un capo minato, quello delle possibili generalizzazioni, che però è inevitabile fare, e che cercherò di basare su una buona media di quanto osservato.

In definitiva: mai fidarsi dei volontari, non perché siano cattivi, ma perché spesso sono più svampiti di chi corre. In una realtà dove le gare aumentano ogni giorno, e aumenta anche l’aspettativa di qualità del servizio da parte di chi partecipa, non è facile per gli organizzatori mettere in piedi un apparato organizzativo impeccabile. Ancor meno facile farlo a buon prezzo. Questo porta molti Direttori di Gara ad utilizzare ogni essere respirante, verso il quali resta tanta gratitudine per il servizio svolto malamente ma in buona fede.
Allora perché non partecipare, almeno una volta all’anno, come volontario o volontaria ad una gara? Lo dico facendo appello a tutti quei Trail Runner che amano il loro territorio, conoscono bene un tracciato o una gara. La avete già corsa, la conoscete e non la correreste di nuovo! Sceglietela e fate i volontari. La vostra esperienza sarà di aiuto inestimabile a chi partecipa, insegnerà qualcosa ai vostri colleghi di lavoro e alla fine sarà un modo per “ringraziare” con i fatti tutte quelle persone che alle gare si mettono al nostro servizio, anche se a volte sarebbe meglio che se ne stessero a casa.
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