01 Apr Marathon des Sables: la rivincita del testosterone in una società depilata

La leva obbligatoria non esiste più, gli uomini si depilano, la doccia si fa dalle due alle tre volte al giorno, i guardaroba maschili superano in dimensione quelli femminili e il palato si fa sempre più raffinato. Non è l’ennesima invettiva contro l’uomo ipercurato, il metrosexual dei primi anni duemila, inutile rimarcare ciò che è la normalità oggi. Vero è che, anche se i tempi cambiano, il richiamo del testosterone resta sempre vivo e forte, e non parlo del sesso. Le comodità di ogni giorno spingono sempre più uomini alla ricerca delle avventure più estreme, di periodi di stili di vita ruvidi e militareschi, momenti per mettersi alla prova e riscoprire lo spirito cameratesco e dimenticare le regole della città. Ecco quindi che hanno successo i viaggi avventura, gare estreme con lotte nel fango, gli Ironman e tutte quelle prove che portano l’uomo a mettersi alla prova fino al limite massimo.
Regina di queste esperienze è la Marathon des Sables, la prima, la più importante e la più prestigiosa: duecentocinquanta chilometri di corsa sotto il sole del Sahara da finire in 5 tappe e sei giorni. Nata trenta anni fa, resta oggi una delle esperienze che ogni amante dell’avventura deve provare almeno una volta nella vita.
La corsa è dura, ma fattibile, anche per chi cammina o a cose normali non si applica molto in palestra o nella corsa. Sono le condizioni di vita che rendono l’esperienza estrema: otto notti di sonno a contatto con la terra in una tenda dove la privacy non esiste, l’acqua da bere è contingentata alla goccia, la doccia è inesistente e c’è pochissima privacy anche al bagno. Insomma, un viaggio che fa sembrare la legione straniera francese un resort turistico a cinque stelle. Sarà proprio per questo che sono i francesi ad organizzare questo evento, con efficienza e durezza militare.
Ma tutto questo non è solo sofferenza è disagio, diventa il modo più puro e non mediato per godere della bellezza del deserto, del senso di libertà che si prova nelle immense dune del Sahara, unito al calore e al senso cameratesco della tenda all’arrivo al campo. La Marathon des Sables è dura e spietata, anche il cibo che si consuma deve e può essere solo quello che ci si porta dietro.
Tutto deve stare nel proprio zaino, nulla può venire dall’esterno, se non da un compagno che se ne priva. Si sbaglia di grosso chi pensa che questa esperienza sia riservata solo a super atleti, a corpi perfetti e a chi corre almeno 20 km al giorno. Alla Marathon des Sables partecipa anche chi non è molto allenato, i tempi consentono di camminare, di prendersi delle soste ma la vera sfida è nel proprio cervello, nella capacità di resistere, di adattarsi ed andare avanti. Non è raro vedere corpi apollinei con cervelli da criceto che finiscono sul camino dei ritirati il primo giorno, questa è la gara dove il cervello e la volontà muovono il corpo e dove si dimostra quanto la volontà possa far superare anche degli ostacoli considerati insormontabili.
Dieci giorni in tutto di vita militare all’insegna della fatica, del sudore, della fame e delle grandi soddisfazioni date dal riscoprire la dimensione di se stessi e della socialità sana, quella che spesso nelle città dimentichiamo. Ed è proprio all’uomo moderno, quello della città, quello che lavora in ufficio e va in palestra nella pausa pranzo, che consiglio questa esperienza. Un momento selvaggio, una resa dei conti con se stessi e il mondo per poi tornare a vestire la giacca e la cravatta ma vedendo il mondo in un modo diverso.
Scegliere la Marathon des Sables come prima gara nel deserto potrebbe essere un azzardo. Vale la pena prendere prima confidenza con la sabbia in quanto in questo genere di esperienze, la preparazione fisica è solo uno dei fattori da prendere in considerazione.
La 100 km del Sahara
Format ispirato alla MdS, ma decisamente addolcito da agi e supporto dell’organizzazione. Non ho esperienze dirette di questa gara ma da quanto si legge e dalle esperienze di amici può essere un possibile punto di ingresso alla Marathon des Sables. Una buona scelta per chi vuole un approccio più SOFT.
La Oman Desert Marathon
Format identico alla MdS, ridotto in quanto a chilometraggio. Non addolcita e ricalca esattamente le condizioni e le criticità della Marathon des Sables. Da esperienza diretta posso consigliarla a chi vuole avvicinarsi alla MdS o vuole un rapporto meno “mediato” con il deserto.
Per suggerimenti su come affrontare la gara e il viaggio, commenta questo articolo. Sarà un piacere risponderti!
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